Occupata la palazzina direzionale, poi intervengono digos e carabinieri
Poi assemblea e missione dal prefetto: «Il ministro stoppi il piano fino al 18»
Ideal Standard, rivolta
Gli esuberi sono 409
di Elena Del Giudice
Di 410 persone, 409 sono esuberi. E con una lettera raccomandata, anticipata ieri mattina
con un fax spedito da Milano alle 8,18, Ideal Standard informa sindacati, Confindustria e istituzioni della decisione di avviare la procedura di riduzione del personale in seguito «a una razionalizzazione e riorganizzazione dell’attività comportante la chiusura del sito produttivo di Orcenico Inferiore di Zoppola». Quel fax, ieri mattina, i lavoratori non l’avevano visto ma erano bastate le cronache dei giornali a far capire che l’ultimo baluardo era caduto e che l’azienda era determinata a fare ciò che da luglio aveva dichiarato di voler realizzare: chiudere Orcenico. E così alle 9 è partita la protesta, veemente e disperata, eppure ancora “dentro” le righe. I lavoratori si sono riversati all’interno della palazzina direzionale e spalancando la porta che accede agli uffici, hanno dichiarato: «Assemblea permanente». Un’occupazione non prevista che è nata come reazione al fallimento del tavolo ministeriale e alla reiterata volontà di Ideal Standard di mettere la parola “fine” all’esistenza di questa fabbrica. Un’occupazione che ancora non “sapeva” di essere giustificata dalla notifica della procedura di messa in mobilità, procedura che per tutta la giornata di ieri si è tentato, invano, di fermare. A “difendere” gli uffici del management locale sono arrivati gli agenti della Digos, agenti di polizia e carabinieri. Nessuno ha perso lucidità o calma, e la situazione non è degenerata. Quindi gli operai, dopo essere usciti dai cancelli per rendere evidente la protesta, si sono diretti in mensa dove, riuniti in assemblea, hanno ascoltato la relazione dei tre segretari provinciali di Femca, Filtcem e Uiltec, Franco Rizzo, Giuseppe Pascale e Maurizio Sacilotto, su come si era svolto, mercoledì, l’incontro al ministero dello Sviluppo economico. Intanto il fax firmato da Antetomaso era già stato spedito nelle sedi sindacali. Rabbia, delusione, amarezza, voglia di reagire, ma anche paura per un futuro che si profila minaccioso, per il proprio destino di lavoratori e delle proprie famiglie. Paura per quei licenziamenti sempre più reali e per un lavoro che sta svanendo tra le mani senza speranza di averne un altro. E poi rabbia, rabbia per i sacrifici di questi anni, per i giorni di cassa integrazione e di solidarietà che da un lato hanno offerto un minimo di protezione, dall’altro hanno reso sopravvivere sempre più difficile. Rabbia per l’inutilità di quei sacrifici, se basta un nulla per buttare all’aria 450 posti di lavoro e chiudere una fabbrica… Indagare i sentimenti è difficile, ma sui volti di questi uomini e di queste donne, rintracciarli è invece molto facile. Del resto, che c’è da nascondere? La disperazione? E’ in queste emozioni che graffiano il cuore e infiammano la mente che si trovano le ragioni per una protesta che sale di tono ed è destinata a salire ancora di più nei prossimi giorni, che ha condotto ieri all’occupazione della palazzina direzionale e ad un passo dallo scontro fisico… I lavoratori dell’Ideal Standard di Orcenico non gettano la spugna senza lottare. Lo hanno detto più e più volte… Dalle parole, ora, si passa ai fatti. Conclusa l’assemblea i tre segretari provinciali si sono recati dal prefetto di Pordenone, Pierfrancesco Galante, pregandolo di intervenire sul ministro Zanonato. La richiesta è semplice: il ministro si metta in contatto con l’azienda e la inviti a sospendere la procedura. Non sapevano i sindacalisti nè il prefetto che il fax firmato da Antetomaso intanto aveva già raggiunto la sede di Confindustria, di Confindustria Ceramica, di Unindustria Pordenone. Galante cerca il ministro, ma è impegnato a Palazzo Chigi. Richiamerà. Nuovo viaggio a Orcenico per relazionare ai lavoratori che rimangono in assemblea permanente mentre alcuni presidiano gli uffici. Le ore passano ma novità non arrivano. Nelle segreterie dei sindacati, intanto, il fax attende… Copie sono arrivate anche all’Agenzia regionale del Lavoro a Trieste e al Centro per l’impiego della Provincia… Alle 16,30 i dirigenti dello stabilimento di Orcenico decidono di uscire. Ad attenderli gli operai. Nessuna azione violenza, nessun insulto, nessun lancio di oggetti… Solo un lungo, lungo applauso. La giornata volge al termine, il sole tramonta sulla rabbia dei dipendenti Ideal Standard di Orcenico. Una rabbia che – sia chiaro – non è svanita, è stata solo accantonata in vista della lunga battaglia che li attende. I sindacalisti rientrano in sede. La ragione della mobilitazione è lì, li attendeva dalle 8,18. Orcenico va chiusa, in 409 vanno a casa.
qualcuno sa dire chi è l’highlander??