Ieri un primo incontro a Milano, mentre spunta un altro imprenditore interessato a Bergamo.
Il 18 un vertice a Roma
La Dante Nosella vuole l’Ideal Standard
 
Elena Del Giudice Un incontro che l’azienda definisce «preliminare» che si è concluso con un impegno a rivedersi, quello svoltosi ieri mattina a Milano tra la direzione di Ideal Standard e i rappresentanti della Dante Nosella Spa di Portogruaro, Nest Group, al momento l’unica cordata che ha ufficializzato il proprio interesse nei confronti dello stabilimento di Orcenico. Ma «non è l’unica». Ieri il presidente della Provincia Ciriani ha reso noto di un possibile interessamento da parte di un’azienda bergamasca intenzionata ad avviare uno stabilimento che opera ne settore delle energie rinnovabili a Sesto al Reghena. Dal fitto riserbo trapela, dunque, il nome dell’impresa che potrebbe offrire un progetto di re-industrializzazione per il sito Ideal Standard di Zoppola, se e quando la multinazionale statunitense optasse per la chiusura e la dismissione. Vaghe, al momento, le direttrici di questo progetto che potrebbe – pare – riguardare sempre la lavorazione della ceramica utilizzando gli impianti operativi a Orcenico. Dietro Nosella Spa ci sarebbe sia il gruppo di riferimento, «il più grande gruppo di distribuzione idrotermosanitario del Nord Est d’Italia», come si definisce, ed anche due fondi d’investimento. L’incontro di ieri si è limitato, secondo quanto si è potuto apprendere, ad una presentazione e a domande relative al sito di Orcenico a cui Ideal Standard ha peraltro risposto. Se queste prime informazioni saranno state giudicate una base di partenza sulla quale iniziare a ragionare, altri appuntamenti seguiranno i cui sviluppi saranno resi noti il 18 novembre nel corso dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico. Ed è qui – secondo la risposta già notificata a sindacati e Rsu – che Ideal Standard vuole portare la trattativa sulla procedura di mobilità legata alla chiusura di Orcenico. La lettera, arrivata ieri in risposta a quella dei sindacati, contiene la disponibilità dell’azienda ad iniziare il confronto a partire dal 18 a Roma. Ed è quindi un «no» alla richiesta dei sindacati di aprire una trattativa in loco. «Si tratta – è la dichiarazione dei tre segretari di Femca Cisl, Filtcem Cgil e Uiltec Uil – di una inaudita provocazione che alza ulteriormente il livello di tensione. L’ambito per questa trattativa è territoriale – ribadiscono Franco Rizzo, Giuseppe Pascale e Maurizio Sacilotto – proprio per le decisioni e le scelte compiute dall’impresa. Ideal Standard avrebbe potuto chiedere l’attivazione della cig in deroga a livello di Gruppo, invece ha scelto di aprire una procedura di mobilità legata alla chiusura di Orcenico. Quindi Ideal Standard dovrà venire qui, a Pordenone, a discutere di questo e non a Roma. Capiamo che per i vertici del gruppo potrebbe essere imbarazzante discutere alla presenza di 409 lavoratori, ma di questo dovranno ringraziare solo se stessi».