Vorremmo fosse chiaro a tutti che la provincia di Pordenone è attraversata da una grave emergenza che si chiama LAVORO, che mette a rischio la stessa coesione sociale e dove la Ideal Standard, a causa anche delle dimensioni, è solo la punta più avanzata di una crisi che non conosce precedenti.

C’è bisogno, quindi, che tutti i soggetti che rivestono ruoli di responsabilità, siano attenti all’ascolto e predisposti al confronto; siano consapevoli della necessità di lavorare in sinergia per garantire una forte coesione; siano disponibili a elaborare strategie definite per difendere gli interessi dei lavoratori e del territorio.

Il caso Ideal Standard ha contribuito a consolidare questa pratica che si è estrinsecata in una azione compatta nella strategia. Ciò ha garantito la presenza di una rappresentanza qualificata su tutti i tavoli negoziali, in particolare al Mise, assicurando continuità produttiva e mantenimento dei 500 posti di lavoro.

Questa modalità operativa riteniamo vada mantenuta e possibilmente rafforzata. Va quindi perseguita la strada di un efficace sistema relazionale che tenga conto del riconoscimento e del rispetto dei ruoli di ciascuno, evitando di scadere in inutili provocazioni che poco si addicono allo stile di una istituzione.

Un sistema fatto di reciproci affidamenti non può essere sostituito da una semplice telefonata, per quanto utile, fatta al sindacato di categoria Filctem, Femca e Uiltec. Una istituzione importante come la regione, quando formalmente interpellata, come nel caso della Ideal Standard, interviene, non informalmente e per interposta persona, ma in modo diretto esprimendo tutta l’attenzione e la vicinanza nei confronti di chi rischia il posto di lavoro.

La vicenda Ideal Standard è troppo complessa e va compresa in tutte le sue molteplici implicazioni sul piano produttivo e finanziario. Rischia di essere poco efficace presentarsi al Mise senza aver prima concordato e condiviso con tutte le articolazioni espressioni del territorio, la corretta posizione da assumere.

La regione dovrebbe avere, com’è sempre successo nel passato, un compito di regia e di indirizzo che ci auguriamo voglia recuperare velocemente. I tempi della crisi obbliga tutti a valutazioni veloci dentro ritmi serrati.

Dal canto nostro consideriamo quanto accaduto un semplice incidente di percorso.

Pordenone 5 giugno 2013

Filctem-Cgil        Femca-Cisl       Uiltec-Uil