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Inqualificabile arroganza
Bain Capital con la posizione assunta al tavolo smentisce in modo clamoroso ogni possibile ricerca di soluzioni positive dimostrando con ciò totale disinteresse per i 450 lavoratori, le loro famiglie e un territorio che si è dimostrato da sempre attento e generoso nei suoi confronti.
Bain Capital non ha il minimo rispetto neppure del governo italiano portando al tavolo del Mise una scelta di una gravità inaudita confermando la chiusura e l’avvio della procedura di mobilità per tutti i lavoratori di Orcenico a fronte di una dichiarata disponibilità a concedere la CIG in deroga.
Per quanto nella facoltà del comune, l’amministrazione continuerà a sollecitare ogni possibile soluzione alternativa anche in considerazione delle manifestazioni di interesse all’acquisto annunciata al tavolo, non senza esprimere apprezzamento per la concretezza e la solidità delle proposte offerte dalla Regione e dal Governo.
L’ultimo confronto tra i vertici di Ideal Standard e il sindacato è previsto per domani al ministero dello Sviluppo. Se non ci saranno soluzioni nuove e non si arriverà a un eventuale accordo sul mantenimento dei tre siti produttivi l’impresa avvierà – come annunciato – la procedura di mobilità per i 450 addetti di Orcenico. Sembra che l’intenzione della società sia quella di garantire – anche attraverso la cassa in deroga per sei mesi – il mantenimento della fabbrica, ma soltanto con la parte in cui vengono realizzate le vasche e i box doccia in materiale plastico: il che significherebbe comunque la fine delle produzioni ceramiche. Un’ipotesi che il sindacato, ma anche le istituzioni locali, non vogliono nemmeno prendere in considerazione. «In quel caso non ci sarebbe proprio nessun accordo», ripetono Cgil, Cisl e Uil di settore. E proprio per evitare che si arrivi a questa situazione si stanno affilando le armi. Le Rsu di Orcenico e il sindacato provinciale Femca-Filctem e Uiltec hanno messo a punto un documento in cui “smascherano” l’azienda evidenziando quelle che definiscono “una serie di bugie inserite nel piano industriale con l’obiettivo di chiudere Orcenico”. Un documento dettagliato e denso di dati tecnici in cui si smentiscono i numeri aziendali – relativi alla produttività e ai costi della fabbrica pordenonese raffrontata agli altri siti – e si mostra come i dati non sarebbero fondati. «Abbiamo dimostrato con i dati la bugia con la quale si vuole fare passare Orcenico come lo stabilimento meno performante». Il documento sarà consegnato oggi al prefetto. Vediamo alcuni dei punti confutati. Costi fissi elevati: è falso – si dice – perché quelli di Orcenico sono di 20,2 milioni, quelli di Trichiana 28. Falsi, sempre secondo il sindacato, anche i numeri sui presunti elevati costi di gestione: Orcenico 31 unità, Trichiana 77. Bugie anche sui costi energetici: i costi recenti – si legge – hanno abbassato di oltre il 30% i costi relativi ai consumi di energia elettrica e gas. Inoltre, si precisa che alcuni indicatori sulla produzione sono peggiorati per precisi interventi aziendali, tra cui il voluto abbassamento dei volumi rispetto agli altri siti. Insomma, al netto degli interventi della Regione per quasi 4 milioni (che renderebbero ancora più competitiva la fabbrica) già ora Orcenico è più performante. Alcuni dati poi sui numeri del bilancio che dimostrano “che il mercato italiano è ancora remunerativo per il gruppo”. Anche di questo si discuterà domani a Roma.
ORCENICO, 23-10-13
COMUNICATO SINDACALE
NELLA MATTINATA ODIERNA SI SONO RIUNITE LE RSU UNITAMENTE ALLE SEGRETERIE PROVINCIALI DI CATEGORIA PER VALUTARE LE INIZIATIVE DA INTRAPRENDERE DOPO L’ENNESIMO NULLA DI FATTO NELL’INCONTRO SVOLTOSI IERI PRESSO IL Mi.S.E..
SI E’ DECISO DI PROCLAMARE IMMEDIATAMENTE UN’ORA DI SCIOPERO CHE SI E’ SVOLTA OGGI DALLE 11 ALLE 12 CON PRESIDIO IN PORTINERIA. RINGRAZIAMO TUTTI I LAVORATORI PER LA MASSICCIA PRESENZA E LA PERFETTA RIUSCITA DELLA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA.
SI E’ DECISO INOLTRE DI NON EFFETTUARE IL PERIODO DI FERMATA PRODUTTIVA CHE L’AZIENDA HA PREVISTO PER L’INIZIO DI NOVEMBRE E PER TANTO TUTTI I LAVORATORI SI PRESENTERANNO REGOLARMENTE SUL PROPRIO POSTO DI LAVORO A SVOLGERE LE MANSIONI CHE GLI VERRANNO IMPARTITE. TALE INIZIATIVA E’ STATA INTRAPRESA IN FUNZIONE DEGLI ACCORDI MAI RISPETTATI DALL’AZIENDA SULLA EQUA DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEI VOLUMI PRODUTTIVI E DEI RELATIVI CALI DI PRODUZIONE.
E’ ACCLARATO DA DATI UFFICIALI CHE I LAVORATORI DI ORCENICO HANNO PAGATO FIN QUI IL PREZZO PIÙ CARO IN TERMINI DI CALI DEI VOLUMI E DI ORE DI SOLIDARIETÀ EFFETTUATE E PER TANTO NON EFFETTUERANNO NESSUNA ULTERIORE FERMATA PRODUTTIVA!!
INOLTRE SE NEI PROSSIMI GIORNI NON SI SCIOGLIERÀ IL NODO DELLA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA CI RISERVIAMO DI INTRAPRENDERE NUOVE INIZIATIVE DI LOTTA.
IN MATERIA DI NON RISPETTO DEGLI ACCORDI DA PARTE DELL’AZIENDA, RICORDIAMO ALL’ILLUSTRISSIMA DIREZIONE DEL PERSONALE DI STABILIMENTO CHE NELL’ACCORDO SIGLATO AL Mi.S.E. E’ PREVISTA L’INTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI ESTERNI E PER TANTO NON CONCEDEREMO MAI DI TOGLIERE I PORTINAI DIPENDENTI PER SOSTITUIRLI CON DIPENDENTI DELL’AZIENDA ESTERNA DI VIGILANZA CONSIDERATO CHE CI SONO ALTRI LAVORATORI IN STABILIMENTO GIÀ FORMATI PER SVOLGERE TALI MANSIONI E NUMEROSI LAVORATORI CON PROBLEMI DI SALUTE CHE POSSONO TRANQUILLAMENTE PRESTARE SERVIZIO IN PORTINERIA. RITENIAMO FIN D’ORA L’AZIENDA RESPONSABILE DI EVENTUALI DISORDINI CHE SI VERRANNO A CREARE A CAUSA DELLE SUE PRESE DI POSIZIONE UNILATERALI.
RSU
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